Anche quest’anno è partito il gruppo sportivo scolastico di Rugby, al quale hanno aderito 20 studenti, tra maschi e femmine, di tutte le età.
Sono ormai 6 anni che la nostra scuola organizza la squadra mista di Rugby e ogni anno i partecipanti dimostrano entusiasmo e passione per questo sport che per molti risulta ancora sconosciuto.
Allora perché il Rugby piace così tanto? Ma soprattutto, perché nella nostra scuola piace così tanto alle ragazze, che sono le maggiori frequentatrici del gruppo sportivo?
Provo a darmi qualche risposta.
Innanzitutto a Rugby può giocare chiunque, a prescindere dal fisico, dal sesso, dall’abilità e dall’età.
Il Rugby è un gioco dove ognuno è libero di esprimersi secondo le proprie capacità, in un ambiente competitivo, si, ma al tempo stesso divertente. Inoltre il Rugby assomiglia molto a un gioco tribale e risveglia in noi antichi valori che appartengono all’uomo fin dai tempi antichi: un territorio da difendere e uno da conquistare, un oggetto da proteggere, il contatto corpo a corpo, il combattimento all’aperto assaporando il profumo della terra. Lo sport come nella vita: controllare una palla ovale richiede le stesse difficoltà che si incontrano nella vita di tutti i giorni e questo sport insegna a rimanere sempre calmi, lucidi, nonostante la fatica, riuscendo con tenacia, dedizione e umiltà a raggiungere il proprio obiettivo.
Ma c’è di più: senso di responsabilità, rispetto dell’avversario, spirito di sacrificio, altruismo, coraggio: questi sono i valori del rugbista.
Qualcuno afferma….. “Il Rugby è uno sport selvaggio giocato da gentiluomini”. Io ne sono fermamente convinta, soprattutto quando vedo in campo energumeni che si danno un gran dafare se ne danno di santa ragione, per una palla “ venuta male” ……..e poi con grande rispetto ascoltano il giudizio dell’arbitro senza contestare.
E’ per questo motivo che desidero continuare a trasmettere agli studenti il grande valore dello spirito sportivo: basta assistere ad una partita di Rugby per percepire immediatamente la gioia di un pubblico che si diverte guardando i giocatori in campo, e che rimane incantato dalle loro gesta, quasi come fossero dei guerrieri, mentre sugli spalti nessuno si picchia, nessuno si insulta, i tifosi si mischiano gli uni con gli altri e al termine della partita vanno a bere insieme.
Nessun altro sport è così
prof.ssa Paola Menin
in collaborazione con Bracchi Alessia, Fuzio Giada e Villa Eros della classe 1BL