GIORDANO BRUNO

GIORDANO BRUNO

Liceo scientifico linguistico scienze applicate

Comunicato sulla situazione Covid al Liceo Giordano Bruno

A più di un mese dall’inizio della scuola, la situazione al Liceo “Giordano Bruno” può ritenersi rassicurante. Alla data del 21 ottobre 2020 la percentuale dei casi confermati tra gli studenti e tutto il personale è inferiore allo 0,3%; mentre meno del 2% sono in isolamento in quanto «contatti stretti» di altre persone contagiate (per lo più familiari). Riteniamo che questa situazione sia dovuta a una serie di circostanze e di azioni intraprese: gli ampi spazi attorno agli edifici del liceo permettono di evitare assembramenti eccessivi al momento dell’ingresso e dell’uscita degli studenti, il cui flusso è, per quanto possibile, canalizzato per favorire il rispetto delle distanze; sono stati acquistati e attivati fin dal primo giorno di scuola i termoscanner presso le due sedi per il controllo automatizzato della temperatura di tutti coloro che entrano nel liceo; l’orario di inizio delle lezioni è stato anticipato per non lasciare che gli studenti, una volta scesi dagli autobus, restino ammassati negli atrii in attesa di salire nelle classi, e sono state introdotte due fasce di ingresso e tre di uscita per ridurre l’affollamento in questi momenti critici; l’intervallo tradizionale, durante il quale gli studenti si muovevano liberamente per il liceo, è stato sostituito da piccoli intervalli di dieci minuti tra una lezione e l’altra durante i quali gli studenti rimangono in classe ma hanno il permesso di uscire individualmente per recarsi ai servizi igienici o ai distributori di bevande e merendine, senza lasciare il proprio piano e senza creare assembramenti; le finestre, che danno sugli ampi giardini del liceo, sono state tenute aperte il più possibile, finché le miti temperature di questo periodo lo hanno consentito, e anche adesso si garantisce con frequenza il ricambio dell’aria; protezioni in plexiglas sono state predisposte in tutte le postazioni in cui il personale scolastico si trova a contatto col pubblico; sono distribuite mascherine chirurgiche sia agli studenti sia al personale; in tutte le aule e nei punti strategici degli edifici sono posizionati distributori di gel antisettico; su tutte le cattedre sono a disposizione tovaglioli di carta e detergente a spruzzo per la pulizia della tastiera e del mouse da parte del docente al termine della propria lezione; tutte le aule sono comunque accuratamente pulite al termine delle lezioni dal personale del liceo.

 

Il liceo ha partecipato la scorsa estate a un bando ministeriale per il rafforzamento della dotazione informatica in modo da avere in tutte le aule di una «document camera», ossia una webcam posta su un sostegno flessibile per poter essere utilizzata (oltre che come normale webcam per la Didattica digitale integrata sfruttando la connessione a circa 75 Mb/s in download fornita da Città Metropolitana di Milano) anche per catturare e mettere online o proiettare sulla lavagna bianca le immagini di un normale libro di testo appoggiato sulla cattedra. Le lezioni di educazione fisica (e anche qualche lezione di altre materie) si sono poi svolte all’aperto, compatibilmente con le condizioni meteo, così da ridurre ulteriormente il rischio di contagio. Per le tre classi dei soggetti risultati positivi al test e messe subito in quarantena preventiva da ATS le lezioni in didattica digitale sono iniziate il giorno successivo all’inizio dell’isolamento.

 

Come, però, scriveva il poeta greco Sofocle, «le navi e le torri non sono nulla senza gli uomini che le abitano», il merito maggiore va riconosciuto agli studenti, alle famiglie, ai docenti e al personale scolastico che hanno saputo attivare con attenzione i protocolli richiesti. I ragazzi in particolare hanno dimostrato nel complesso un grande senso di responsabilità nel seguire le misure predisposte dal liceo: all’interno del perimetro scolastico hanno evitato di assembrarsi, seguendo con cura i percorsi segnalati all’interno degli edifici, indossando la mascherina durante la loro permanenza a scuola anche in misura maggiore di quanto prescritto dalla normativa (spesso per proteggere consapevolmente i propri compagni che sapevano essere più fragili dal punto di vista medico) e limitando fortemente i propri movimenti sia all’interno delle aule sia nei corridoi.

 

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