Il primo giorno è andato: è stata una giornata lunghissima e piena di emozioni, ripensamenti e riflessioni.
Già in aereo ho notato i primi cambiamenti: le hostess erano svizzere e, gentilissime, ci hanno offerto la colazione abbinata ad un delizioso pezzetto di cioccolato svizzero. Ho anche notato che davano particolare attenzione ai bambini, regalando giochini per svagarsi e proiettando cartoni in muto, per non disturbare gli altri passeggeri. Scesi dall’aereo, il silenzio. Benchè non ci fosse molta gente, il silenzio che circondava me e gli altri studenti ci ha lasciati stupefatti. Una volta ritirato il bagaglio, è cambiato tutto: le famiglie e i volontari ci hanno accolto calorosamente, più di quanto mi aspettassi, con baci e abbracci. Ad aspettarmi ho trovato la mia sorella ospitante (che tra l’altro ha passato un anno a Piacenza sempre con AFS) di 30 anni, e la madre, di 62.
Visto che la più giovane settimana parte, dall’aeroporto ci siamo spostati in tram per raggiungere un centro commerciale, dato che la madre mi ha spiegato che il parcheggio è molto costoso, un po’ come tutto il resto. Ecco la cosa che più mi ha sconvolto del centro commerciale: 16 euro per una pizza margherita e 19 per degli spaghetti (in un ristorante veramente italiano), per non parlare dei vestiti. Un’altra cosa che mi ha stupito è come siano abili ad orientarsi in posti che non conoscono: usando le mappe del centro e iniziando a chiacchierare con uno sconosciuto (altra sorpresa) sono in grado di spostarsi senza problemi, cosa che invece io trovo abbastanza difficile. Un’ultima grande sorpresa è che inizio scuola questo lunedì: frequenterò una specie di liceo linguistico che come lingua straniera ha l’italiano.
Cercherò di tenerla aggiornata anche la settimana prossima e le auguro un buon ferragosto
Gaia