IL NOSTRO PIU’ GRANDE NEMICO: L’ANSIA

“La paura del pericolo è diecimila volte più agghiacciante del pericolo stesso: il peso dell’ansia ci pare più greve del male temuto…”

(Robinson Crusoe)-Daniel Defoe

A molti sarà capitato di trovarsi in una situazione sotto stress, che sia prima di una verifica importante, prima di una partita o anche negli ultimi momenti ancora prima di dover ricevere una sgridata da un proprio genitore per aver trasgredito qualche regola o per avere fatto qualcosa di sbagliato. Questo articolo è a scopo informativo e ha come obiettivo di farvi capire che cos’è l’ansia e come riconoscerla per poter aiutare voi stessi, ma soprattutto gli altri.

L’ansia è una risposta naturale del corpo a situazioni di stress, pericolo o incertezza. È un’emozione che tutti proviamo in determinati momenti della vita, ma può diventare problematica quando è eccessiva o persistente, interferendo con il funzionamento quotidiano e il benessere emotivo. I sintomi dell’ansia possono variare da preoccupazione eccessiva e nervosismo a sintomi fisici come palpitazioni, mancanza di respiro, sudorazione e tensione muscolare. È importante riconoscerli e gestirli adeguatamente per mantenere un sano equilibrio emotivo.

Esistono diversi tipi di disturbi d’ansia, ciascuno con caratteristiche specifiche. Alcuni dei più comuni includono:

  • Disturbo d’ansia generalizzato (GAD): caratterizzato da preoccupazione eccessiva e persistente riguardo a un’ampia gamma di situazioni, difficili da controllare.
  • Disturbo di panico: è caratterizzato da episodi improvvisi e intensi di paura estrema, accompagnati da sintomi fisici come palpitazioni, sudorazione, difficoltà respiratorie e sensazione di perdita di controllo.
  • Disturbo d’ansia sociale (SAD) o fobia sociale: comporta un’intensa paura di essere giudicati o rifiutati in situazioni sociali, che può portare a evitare attività sociali o situazioni che scatenano ansia.
  • Disturbo d’ansia da separazione: si manifesta principalmente nei bambini ed è caratterizzato da una paura eccessiva o inappropriata di separarsi dalle figure di attaccamento, come genitori o caregiver.
  • Disturbo ossessivo-compulsivo (DOC): coinvolge pensieri indesiderati ricorrenti (ossessioni) che portano a comportamenti ripetitivi (compulsioni) intesi ad alleviare l’ansia.
  • Disturbo da stress post-traumatico (PTSD): si verifica dopo aver vissuto o assistito a un evento traumatico ed è caratterizzato da flashback, incubi, evitamento di ricordi del trauma e cambiamenti di umore.

Questi sono solo alcuni esempi, ma esistono altri tipi di disturbi d’ansia meno comuni. È importante riconoscere i sintomi e cercare un aiuto professionale se l’ansia interferisce in modo significativo con la vita quotidiana.

Come posso capire se soffro di ansia?

Per capire se soffri di ansia bisogna prestare attenzione ai tuoi pensieri, emozioni e comportamenti, nonché a qualsiasi sintomo fisico che potresti sperimentare. Ecco alcuni segnali che potrebbero indicare la presenza di ansia:

  • Preoccupazione eccessiva: se ti ritrovi costantemente a preoccuparti per varie situazioni, anche quelle relativamente normali o che hanno una bassa probabilità che si verifichino, potrebbe essere un segno di ansia.
  • Sintomi fisici: l’ansia si manifesta spesso con sintomi fisici come palpitazioni, sudorazione, tremori, mancanza di respiro, tensione muscolare, mal di testa, disturbi di stomaco o affaticamento.
  • Cambiamenti emotivi: potresti sperimentare cambiamenti nel tuo umore, come irritabilità, nervosismo, irrequietezza, sensazione sull’orlo delle lacrime o difficoltà di concentrazione.

Immaginate questa situazione di Andrea, un adolescente di 15 anni alle prese con il suo problema con l’ansia

Andrea, uno studente liceale di 15 anni, si trova ad affrontare un periodo di ansia molto intenso. La sua ansia è iniziata con l’avvicinarsi degli esami finali del semestre. La pressione di ottenere buoni risultati lo ha sopraffatto, riempiendo la sua mente di pensieri negativi riguardanti il suo futuro accademico e il giudizio dei genitori. Durante le notti precedenti agli esami, Andrea ha avuto difficoltà ad addormentarsi, ripassando il materiale di studio in continuazione e sperimentando sintomi fisici come palpitazioni e sudorazione eccessiva. Durante il giorno, la sua ansia ha influenzato negativamente la sua concentrazione in classe e ha portato a una diminuzione delle sue prestazioni scolastiche. Andrés si è anche ritirato socialmente, temendo che i suoi amici notassero il suo nervosismo e lo giudicassero. La sua ansia ha quindi avuto un impatto significativo sulla sua vita accademica e sociale.

Trattamento

Il trattamento dell’ansia può variare a seconda della gravità dei sintomi e delle esigenze individuali di ogni persona. Ecco alcune opzioni terapeutiche comuni:

  • Terapia cognitivo-comportamentale (CBT): è una forma di terapia che si concentra sull’identificazione e sul cambiamento dei modelli di pensiero e di comportamento che contribuiscono all’ansia. La CBT può aiutare le persone ad apprendere abilità di coping, ad affrontare gradualmente le proprie paure e a sviluppare strategie per gestire lo stress.
  • Terapia dell’esposizione: Questa tecnica è comunemente utilizzata per trattare fobie specifiche e disturbi d’ansia. Consiste nell’esporre gradualmente la persona alle situazioni o agli stimoli che scatenano l’ansia, consentendole di imparare a gestire e controllare le proprie paure.
  • Farmaci: In alcuni casi possono essere prescritti farmaci per controllare i sintomi dell’ansia. I farmaci comunemente prescritti includono antidepressivi, benzodiazepine e farmaci per regolare i neurotrasmettitori nel cervello.
  • Strategie di autocura: comprendono tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, la meditazione e lo yoga, oltre all’esercizio fisico regolare e al mantenimento di una dieta equilibrata. Anche dormire a sufficienza ed evitare l’eccesso di caffeina e di alcol può aiutare a ridurre l’ansia.
  • Sostegno sociale: il supporto di amici, familiari e gruppi di sostegno può essere prezioso per chi affronta l’ansia. Condividere le esperienze con altre persone che possono capire e offrire sostegno emotivo può aiutare a ridurre l’isolamento e il senso di solitudine.

È importante ricordare che il trattamento dell’ansia può essere un processo graduale e ciò che funziona per una persona può non essere efficace per un’altra. È essenziale lavorare con un professionista della salute mentale per sviluppare un piano di trattamento personalizzato che risponda alle esigenze specifiche di ogni individuo.

Valentino

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