UCRAINI COME NOI

Abbiamo avuto l’opportunità di poter parlare via chat con due ragazzi ucraini che, per le restrizioni imposte dal loro governo, vivono da più di due mesi in una situazione disastrosa.

Artyom O. (21, Odessa) e Bogdan B. (19, Dnipro) hanno risposto alle nostre domande.

Come vivi le tue giornate ora?

Artyom: Lavoro da casa come sviluppatore di siti internet e allo stesso tempo frequento l’università di Odessa a distanza. Mi sto laureando in medicina.

Bogdan: Passo le mie giornate in casa cercando di distrarmi. Mi concentro soprattutto sui videogiochi ma nonostante tutto la sera esco a passeggiare per le strade di Dnipro. 

Siete intenzionati ad arruolarvi? 

A: No, lo evitiamo in qualsiasi modo possibile, cercando di ottenere una certificazione medica che ce lo impedisca. 

Com’è la situazione vista dai vostri occhi?

A: Nella mia città non percepisco molto se non ovviamente l’instabilità economica. Le banche e i supermercati sono vuoti ma, nonostante ciò, avverto solo ogni tanto bombardamenti in lontananza.

Quali sono le sorti del conflitto?

A: I nostri rappresentanti militari sembrano essere tranquilli. Sono preparati a proteggerci e personalmente non mi sento in pericolo. Spero ovviamente che non si arrivi a bombardamenti atomici e che Putin metta la testa a posto.

B: Anche io restando nella mia città non mi sento più di tanto in pericolo.

Cosa ne pensate delle azioni compiute da Putin negli scorsi mesi?

B: Ovviamente sono azioni profondamente sbagliate ma bisogna tenere duro e cercare di evitare il panico. Questo è quello che cerchiamo di fare noi.

Avete amici o famigliari che sono stati direttamente coinvolti nella guerra?

B: In realtà no, chi poteva scappare è andato in Polonia ma chi purtroppo come noi è dovuto rimanere qui cerca di mantenere un profilo basso e di rimanere lontano dal conflitto. 

Cosa ne pensate del supporto offerto dall’Italia?

B: Siamo grati di ogni aiuto possibile, non importa quale sia la nazione. Ma riconosciamo l’impegno italiano e vi ringraziamo. La vostra nazione è stata una delle prime a schierarsi e a fare la mossa giusta.

Quale è stato l’episodio che più vi ha colpito dall’inizio della guerra?

A: Sicuramente l’attacco all’Isola dei Serpenti, dove i soldati ucraini si sono sacrificati per la patria. Sapendo di essere spacciati hanno dato il tutto per tutto e per noi giovani sono diventati un simbolo di patriottismo e un modello da seguire.

Parliamo di cose belle, quali sono i vostri piani per il futuro?

A: vorrei trasferirmi in Germania e continuare lì il mio lavoro di sviluppatore di siti internet, nonostante ciò, vorrei prima finire l’università per rendere orgogliosi i miei genitori

B: sto mettendo soldi da parte per potermi trasferire all’estero e lì trovare un lavoro che mi soddisfi.

Luca Vlad, Carolina Manfroi

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