Le donne che hanno cambiato la storia

Se dovessimo chiedere a tutti di citare il primo personaggio che ha cambiato la storia che gli viene in mente nominerebbe quasi sicuramente un personaggio maschile dimenticandosi della grande importanza che le donne hanno avuto nel corso della storia. Ecco a voi la nostra top 4 delle donne che hanno cambiato la storia:

Marie Curie

Nata nel 1867 a Varsavia, Polonia, Marie Sklodowska  fu la prima donna a vincere il premio Nobel e l’unica alla quale fu assegnato in due diverse categorie: per la fisica (nel 1903) e per la chimica (nel 1911), Nobel vinti in un periodo in cui la Scienza era ancora territorio tutto maschile.

Nel 1894 si laureò in scienza all’università di Sorbona e un anno dopo in chimica.

Iniziò a misurare la radiazione dell’uranio mediante la piezoelettricità, scoperta dal marito Pierre in collaborazione con il fratello Jacques. Grazie anche all’aiuto del marito Pierre, nel 1898 annunciò la scoperta di un nuovo elemento, che propose di chiamare polonio in onore della sua patria. Di grande importanza fu la sua decisione durante la Prima Guerra Mondiale di attrezzare con apparecchiature a raggi X delle automobili, le Petit Curie.

In seguito alle lunghe esposizioni alle sostanze radioattive Marie Curie si ammalò di un’anemia aplastica gravissima e morì il 4 luglio 1934. Marie fondò nel 1907, assieme ad alcuni colleghi “scuola cooperativa” in cui i genitori-scienziati si occupavano a turno dell’educazione dei figli, in tutto circa 10 bambini, fra cui Irene, figlia maggiore della scienziata: un esperimento, che durò solo due anni, per dimostrare quanto lei credesse nel ruolo degli scienziati nella trasmissione del sapere.

Rosa Parks

Rosa Louise Parks nasce il 4 febbraio 1913 a Detroit. Di origine afroamericana, cresce in un ambiente contraddistinto da una forte propensione al razzismo e caratterizzato da stringenti norme razziali, di retaggio schiavista in cui le persone di colore godevano di minori diritti e subivano continue umiliazioni. Lavorava come sarta ma si dedicava alla vita politica infatti come i suoi genitori era attivista per la comunità nera.

Il 1º dicembre 1955, quando stava tornando a casa in autobus dal suo lavoro non trovando altri posti liberi, occupò il primo posto dietro all’area riservata ai bianchi, nel settore dei posti accessibili sia ai bianchi che ai neri, con l’obbligo per i neri di cedere il posto qualora fosse salito un bianco mentre non vi erano posti riservati ai bianchi disponibili.

Dopo essere stata richiamata più volte dall’autista per cedere il suo posto  Rosa rifiutò di spostarsi, venne quindi chiamata la polizia e venne arrestata e incarcerata per condotta impropria e per aver violato le norme cittadine; da questo momento divenne figura-simbolo del movimento per i diritti civili, dando così origine al boicottaggio dei bus a Montgomery che sarebbe una protesta pacifica, appoggiata anche da Martin Luther King,che durò 381 giorni in cui dozzine di pullman rimasero fermi per mesi fino alla rimossione della legge che legalizzava la segregazione.

La figura di Rosa Parks divenne un simbolo importantissimo per gli attivisti ed è stata soprannominata dall’opinione pubblica Mother of the Civil Rights Movement 

Nilde Iotti

Nilde Iotti è stata una delle prime donne a far parte della vita politica italiana e fu la prima donna nella storia dell’Italia repubblicana a ricoprire la terza carica dello Stato, la presidenza della Camera dei deputati, incarico che detenne dal 20 giugno 1979 al 22 aprile 1992, diventando la presidente della Camera rimasta in carica più a lungo in assoluto nella storia della Repubblica Italiana.

Nacque a Reggio Emilia il 10 aprile 1920 e purtroppo non si sente mai parlare di lei e della sua importanza nella storia Italiana infatti nel dopoguerra venne candidata ed eletta come membro dell’Assemblea Costituente, nella quale fece parte della Commissione dei 75 che venne incaricata della stesura della Costituzione.

Non era, non fu mai, una femminista, ma lottò sempre, con un coraggio da tigre, per la parità, per l’emancipazione della donna e per la costruzione di una nuova, più moderna immagine del rapporto di coppia: nel 1955 fu ad esempio la prima firmataria di una proposta di legge per istituire una pensione per le casalinghe e nel 1974 introdusse il divorzio nell’ordinamento giuridico e il successivo mantenimento.

Nel 1978 contribuì a far approvare la legge sull’aborto, in difesa del diritto alla salute delle donne. Nel 1979 divenne presidente della camera dei deputati, ma lei non considerava questo incarico come un trampolino di lancio ma come un fine: per portare avanti vecchie e nuove battaglie, da una posizione di assoluto rilievo e quindi di sicuro ascolto.

Malala

Il 12 luglio 1997 nasce in Pakistan Malala, un’attivista e blogger nota per il suo impegno per l’affermazione dei diritti civili e per il diritto all’istruzione delle donne del suo paese è non solo.

Nel 2008, quando i talebani hanno cominciato ad attaccare le scuole femminili in Swat, la regione in cui è nata, Malala ha tenuto un discorso dal titolo: “Come osano i talebani togliere il mio diritto fondamentale all’istruzione?” 

All’età di 13 anni è diventata celebre per il blog da lei scritto per la BBC, nel quale documentava il regime dei talebani pakistani, contrari ai diritti delle donne e il diritto all’istruzione per i bambini. Infatti, la condizione della donna in Pakistan è tra le peggiori al mondo: la struttura e le relazioni sociali sono rigidamente patriarcali,la maggior parte delle donne non lavora e non studia, e non ha il permesso di uscire liberamente dalla propria casa mentre la nascita di una bambina è considerato un peso sociale, anzi, alla nascita di una femmina, in alcune zone è normale per la famiglia ritirarsi in casa per alcuni giorni con le tende chiuse, come se ci fosse un funerale.

Il 9 ottobre 2012 è stata gravemente colpita alla testa da dei talebani armati saliti a bordo dello scuolabus su cui lei tornava a casa da scuola. Ciò non la fermò e un anno dopo pubblica la sua autobiografia: “Io sono Malala”. Nel 2014 arriva l’assegnazione del premio Nobel per la Pace. È stato allora che ha espresso il desiderio di diventare primo ministro del suo paese al fine di raggiungere l’obiettivo di garantire il diritto all’istruzione per tutti i bambini. 

Malala  si è laureata all’Università di Oxford nel giugno 2020, portando a termine un corso di laurea che contiene filosofia, politica ed economia, tutte questioni che sembrano essere in linea con la volontà di intraprendere un percorso che la porterà in politica.

                                                                                                                                           Emi e Nadia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *