Durante la DAD

Un anno e mezzo fa non ci saremmo minimamente immaginati di trovarci chiusi in casa, senza poterci
muovere, neanche per andare a scuola o fare una passeggiata . Un anno e mezzo fa eravamo due
persone diverse. Questa situazione, per quanto assurda, ci ha cambiati. Ci ha cambiati in meglio o in
peggio, a seconda dei punti di vista. Innanzitutto, nella solitudine, abbiamo potuto comprendere quali
sono le persone che veramente contano e che ci fanno stare bene. Perché sì, ci sono alcune persone
che, involontariamente, ti migliorano, ti insegnano e ti aiutano a scoprire lati della tua personalità che
neanche tu immaginavi di avere; persino i professori, che talvolta ci fanno da “secondi genitori”, ci
hanno guidato, anche se non sempre con
empatia, anche se non è successo così per
tutte le classi, ma hanno tutti lo scopo di
tirare fuori il meglio di noi.

Abbiamo sentito la mancanza dei compagni, degli amici, che rallegravano l’atmosfera anche durante le giornate più dure e cupe.

In quella situazione surreale, abbiamo scoperto i veri amici, abbiamo anche capito che l’amicizia, quella vera, è un bene di prima necessità; ci possono pure isolare, Manon possono toglierci l’affetto dei veri amici. Questa situazione ci ha fatto crescere interiormente, abbiamo imparato a vedere il mondo da una diversa prospettiva e con occhi diversi; abbiamo imparato ad apprezzare le cose che abbiamo e ad esserne grati, perché, di questi tempi, non si può dare niente per scontato. Nonostante tutto, abbiamo scelto di essere ottimisti, ad affrontare la vita con il sorriso.

la redazione dice…

Oggi siamo in classe e ripensiamo con amarezza a quel periodo buio della nostra vita. Oggi le giornate
sono movimentate, siamo tornati a chiacchierare nei corridoi, a ridere durante le pause, a correre in
palestra e a confrontarci con gli altri studenti.
Sorridiamo e siamo grati di esserci. Cerchiamo di ridere, anche per una piccola cosa. Perchè ridere fa
bene, al cuore, all’animo e al corpo. Non si dovrebbe stare un giorno senza ridere. Una risata è più
potente e più curativa di una medicina, enormemente più efficace di qualunque cura. Sprigionate
positività, anche se per molti può essere difficile.

Molti di noi, purtroppo, stanno ancora vivendo le
conseguenze di questo lockdown, lottando contro
disagio, depressione, senso di solitudine, abbandono,
debolezza, apatia, mancanza di motivazione e volontà.
In ogni caso, la paura e lo sconforto non devono
prendere il sopravvento. E quindi facciamoci coraggio,
carichiamoci di energia e tiriamoci fuori da questo
tunnel; perché di sicuro ne usciremo fuori, anche più
forti e più grandi.
Ma soprattutto cerchiamo di essere solidali tra di noi
studenti e di supportarci poiché l’unico vero sostegno
sarà quello di avere qualcuno su cui contare.

Auguriamo a tutti di guardare avanti e di sognare per il vostro futuro.

la REDAZIONE

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